FRANCESCO TOTTI

Il Capitano 

“È stato uno dei calciatori più forti della storia oltre che uno dei simboli della città di Roma. Capitano storico della Roma e Campione del Mondo con l’Italia nel 2006 ha vestito una sola maglia per tutta la carriera realizzando diversi record e meritandosi molti premi individuali. Si è ritirato dal calcio giocato a 41 anni nel 2017 dopo aver collezionato 786 presenze e 307 gol con la Roma. Nessuno ha fatto di meglio con la maglia giallorossa. In Nazionale sono 9 i gol in 58 partite.

Cofanetto Special Edition Francesco Totti- Maglia Autografata - CharityStars

La data di nascita di Francesco Totti è il 27 settembre 1976 il segno zodiacale di Francesco Totti è bilancia, il luogo è il quartiere di Roma Porta Metronia, in via Vetulonia, al civico 18, a pochi metri dalla scuola ‘Pascoli’ dove Francesco è cresciuto e dove è stato realizzato il celebre murales, il disegno che lo raffigura.

Francesco Totti ha ricoperto per quasi tutta la carriera il ruolo di trequartista moderno vestendo la maglia numero 10. Ha giocato per tutta la carriera, tra il 1992 e il 2017, con la maglia dell’As Roma.

La maglia numero 10 di Francesco Totti rappresenta ormai il simbolo dei romanisti, una leggenda. La divisa giallorossa del capitano è rimasta sempre quella più venduta in tutto il mondo. Se si pensa a Totti si pensa automaticamente alla maglia numero 10, che però non è stata ritirata. “Io ho sempre detto di no, poi è una scelta che farà la società. Mi dispiacerebbe togliere a ogni bambino il sogno di indossare la maglia numero 10 della Roma.

 

 

Cosa ha vinto?

Francesco Totti ha vinto diversi trofei di squadra e individuali. Con la Roma ha vinto uno scudetto nel 2001, 2 coppe Italia e 2 Supercoppe italiane. Con la Nazionale maggiore ha vinto un Campionato del Mondo nel 2006 e una medaglia d’argento ad Euro 2000. Con l’Under 21 ha vinto l’Europeo del 1996 e i giochi del Mediterraneo nel 1997. Ha vinto, inoltre, la Scarpa d’Oro nel 2007 e 11 premi Aic di cui 2 come miglior calciatore assoluto della serie A. Ha conquistato anche il trono della classifica dei capocannonieri nel 2007. Alla Roma lo stipendio di Totti è stato in media di 4 milioni di euro stagionali, andando dal mezzo milione dei primi anni ai 6 milioni del suo ‘culmine.

Il palmares di Francesco Totti conta 7 trofei: con la Roma uno scudetto nel 2000/01, due Coppa Italia nel 2006/07 e 2007/08, due Supercoppa Italiana nel 2001 e 2007. Con l’Italia un Europeo Under 21 nel 1996 e un Mondiale in Germania nel 2006. A livello individuale, invece, Francesco Totti ha vinto la Scarpa d’Oro, come capocannoniere in tutti i campionati europei, nel 2006/07 con 26 gol.

Francesco Totti e la Scarpa d’OroSerie A - Seconda giornata

“Tra i premi individuali vinti da Francesco Totti nella sua carriera c’è soprattutto la Scarpa d’Oro, il premio che si assegna al capocannoniere di tutti i campionati europei.Nel 2006/07, la stagione post Mondiale e post infortunio, il capitano della Roma corona un’annata straordinaria da 26 gol in Serie A.

Un riconoscimento conquistato con 52 punti , davanti ad Alfonso Alves dell’Heerenveen, autore di 34 gol ma con un coefficiente di 1,5 . Dietro di loro giocatori come van Nistelrooy e Diego Milito . Francesco Totti è l’ultimo italiano ad aver vinto la Scarpa d’Oro, il secondo della storia dopo Luca Toni che l’aveva conquistata nella stagione precedente.

Tra i derby contro la Lazio più celebri il 5-1 del 10 marzo 2002 con il gol in pallonetto e l’esultanza dedicata a Ilary con la maglia ‘6 unica’.

Totti, parla la maglia: quando il messaggio è scritto sul petto fotogallery | Sky Sport

Sei Unica’ è l’esultanza più famosa di Francesco Totti, dedicata a Ilary Blasi. Risale al 10 marzo del 2002, quando il capitano della Roma segnò a Peruzzi al 72’ con lo splendido pallonetto del definitivo 5-1 nello storico derby vinto contro la Lazio.

 

 

L’ultima partita di Francesco Totti

Il 28 maggio 2017 è stato il giorno dell’addio al calcio di Francesco Totti, che ha giocato la sua ultima partita in Roma-Genoa, giornata numero 38 del campionato 2016/17 che ha regalato alla squadra di Spalletti l’ingresso ai gironi di Champions League. Il video e le immagini del giro di campo e della sua lettera hanno fatto il giro del mondo raggiungendo numeri incredibili.
Totti lascia la Roma’, l’annuncio che tutti i tifosi giallorossi non avrebbero mai voluto sentire. Invece il 17 giugno del 2019, 18 anni dopo lo scudetto e a 26 anni dall’esordio in Serie A con la Roma, il campione classe ’76 ha comunicato in una conferenza stampa l’interruzione della sua avventura in società anche come dirigente con le dimissioni rassegnate alle 12.41. Nella conferenza stampa al Salone d’Onore del Coni circa 350 persone tra giornalisti accreditati e fotografi hanno ascoltato lo sfogo e le ragioni dell’ex capitano.

Francesco Totti: quando non c'è Ilary dorme con lei

 Il re di Roma

Francesco Totti re di Roma, è questo l’appellativo che i tifosi giallorossi e gli appassionati di calcio hanno tributato al ‘capitano’ per eccellenza. E così è conosciuto Totti in tutto il mondo: ‘The king of Rome is not dead“, le celebrazioni della stampa dopo il gol storico in casa del Manchester City che il 30 settembre 2014 lo ha reso il marcatore più anziano nella storia della Champions League. Emblematico anche il gesto dei tifosi della Roma, che hanno addirittura intitolato una piazza al loro capitano. ‘Piazza Francesco Totti VIII re di Roma’, recitava la targa nei giardinetti di piazza Santa Maria Liberatrice, a Testaccio. Il 2 giugno 2019, invece, Totti è stato protagonista de ‘La Notte dei

Re’, in cui Francesco ha capitanato e guidato la sua squadra contro quella di Luis Figo al Foro Italico.
Dopo l’addio al calcio, Francesco Totti ha cominciato il lavoro da dirigente alla Roma e dopo due anni si è chiusa anche questa avventura.

ZOOMARINE

Zoomarine è un parco marino situato a Torvaianica lungo il litorale laziale a una ventina di chilometri da Roma. Inaugurato nel 2005 l’area si estende su una superficie di circa 40 ettari e offre la possibilità di unire il divertimento ad attività didattiche.

Zoomarine e Aquafelix: per l'inagurazione ingresso gratuito per i bambini -  Il RiformistaTra le varie attrazioni ci sono piscine con scivoli e giochi meccanici ideati per bambini o ragazzi di varie età e alcuni adatti per il divertimento di tutta la famiglia. Ogni giorno sono inoltre organizzati spettacoli ed eventi il cui orario va richiesto all’entrata del parco: isola dei delfini, foresta dei pappagalli, baia dei pinnipedi, piana dei rapaci, galeone dei tuffatori.

Lungo i vari percorsi ci sono inoltre aree verdi, punti vendita per fare shopping e punti ristoro.

PRINCIPALI ATTRAZIONI

Tanti i tipi di attrazioni presenti all’interno del parco, dalle giostre meccaniche più emozionanti per i coraggiosi e amanti della velocità, ad attrazioni ideate per i più piccoli e tutta la famiglia, fino al parco acquatico per rinfrescarsi nelle giornate più calde.

ZoomarineEcco alcune delle attrazioni presenti:

  • Laguna dei pirati: battaglia navale con dodici barche ognuna in grado di ospitare quattro persone e dotate di cannoni ad acqua per battaglie all’ultimo squizzo in un percorso lungo 110 metri.
  • Vertigo: roller coaster alto 26 metri che ha anche il classico giro della morte.
  • Cinema 4D: effetti speciali sincronizzati che rendono emozionante ogni visione.
  • Blue River: percorso acquatico a bordo di tronchi.
  • Harakiri: scivolo composto da quattro corsie da fare con canottini a due posti.
  • Drope Zone: torre di caduta libera con un’altezza di 25 metri.
  • AcquaPark: area di piscine, scivoli d’acqua (Foam, Kamike, Forca) e laguna di circa 2.000 metri quadrati con giochi per bambini, lettini, docce, vasche per idromassaggio.
  • Zoomarine Beach: una vera e propria oasi tropicale con sabbia e ombrelloni di paglia.
  • Era dei dinosauri: ambientazione che ricrea la tipica foresta preistorica con dinosauri che sono di grandezza naturale.

Oltre alle attrazioni delle giostre meccaniche e delle aree acquatiche, nel corso della giornata a Zoomarine si svolgono numerose manifestazioni ideate per tutta la famiglia come:

  • Isola dei delfini: spettacoli di delfini che si esibiscono in acrobazie e agilità sorprendenti.
  • Piana dei rapaci: esibizione di rapaci, barbagianni e gufi con la guida esperta di falconieri.
  • Galeone dei tuffatori: degli esperti tuffatori si lanciano da un’altezza di 25 metri.
  • Baia dei pinnipedi: foche e otarie che sono ospitate in tredici vasche si esibiscono in bizzarri spettacoli.
  • Foresta dei pappagalli: esemplari di pappagalli originari del Sudamerica si esibiscono in acrobazie sorprendenti e divertenti.

CINECITTA’ WORLD

Cinecittà World è un parco a tema italiano, sito a Castel Romano, nato per iniziativa degli imprenditori Luigi Abete, Aurelio De Laurentiis e Diego Della Valle. L’elemento tematico dominante dell’intera struttura è il cinema e la televisione. Il parco include set cinematografici originali e disegnati da Dante Ferretti. Nel parco sono presenti 40 attrazioni, 7 aree a tema, 6 spettacoli in scena nei teatri e all’aperto.

Cinecittà World a Roma - Its4kids  Il parco divertimenti è stato aperto il 24 luglio 2014 e sorge sui terreni dei vecchi studi cinematografici Dinocittà, realizzati negli anni sessanta da Dino De Laurentiis, di cui sono presenti i teatri di posa e alcuni edifici riconvertiti per ospitare show e attrazioni al coperto. Nel 2019 all’interno del parco si è svolta la trasmissione Eurogames, versione rivisitata di Giochi Senza Frontiere, condotta da Ilary Blasi ed Alvin.

Il parco ospita 6 spettacoli diversi, ogni ora a partire dalle 11 di mattina sino alla chiusura. Il buongiorno con il Cinecittà Show, l’atmosfera si scalda a mezzogiorno nel Far West Show. Alle 13 l’imperdibile Motori…Ciak, Azione! uno stunt show pieno di inseguimenti, acrobazie e scene d’azione con auto, monstertruck, esplosioni ed effetti speciali, ispirati ai grandi action movies. Risate da brivido al Teatro 4 con Trucchi da Paura: alle 14 con replica alle 16. Uno scienziato pazzo svela al pubblico i segreti del cinema horror. Alle 15 Lo show principale del parco, nello spettacolare Teatro 1, “Viva l’Italia” un musical che celebra in mezz’ora il meglio del Made in Italy nella musica, nello spettacolo, nel cinema e nell’arte, per riscoprire divertendosi l’orgoglio di essere Italiani. Chiude la giornata il Goodbye Show, che ci fa rivivere i momenti più belli della storia della TV italiana. Vedi il palinsesto completo per conoscere gli orari di tutte le repliche previste nella giornata.

DOLCI TIPICI

A Roma ci sono oltre hai piatti tipici, dei dolci molto conosciuti:

Crostata con le visciole

Crostata di Visciole | Dolcissima Stefy Risale all’incirca intorno al ‘700. La sua particolarità è data dal fatto che non è a griglia come le altre crostate, ma è chiusa sia sopra che sotto, per nascondere la ricotta. Il papa in quel periodo vietò che si commerciassero i latticini tra ebrei e cristiani e così i fornai si ingegnarono creando questo impasto che contenesse i latticini.

Per preparare l’impasto si usa la farina, lo zucchero, il burro, tuorli e albume, lievito, sale e bucce di limone. Mentre per la crema al formaggio si usa la ricotta, lo zucchero semolato, due uova, due cucchiai di sambuca e la confettura di visciole.

Bignè di San Giuseppe

I migliori bignè di san Giuseppe a Roma - Gambero RossoÈ uno dei dolci tipici romani accostato a ricorrenze religiose. Sono soprattutto molto comuni a ridosso della festa del Papà del 19 Marzo. Il nome proviene dalle celebrazioni del santo organizzate dalla Confraternita di San Giuseppe dei Falegnami, dove su banchi di ambulanti si vendevano frittelle e bignè fritti proprio sul posto all’interno dei calderoni.

I bignè vengono preparati con il burro, la farina 00, le uova, zucchero, sale e acqua; mentre per la preparazione della crema pasticcera abbiamo bisogno del latte, dello zucchero, tuorli, farina e scorza di limone.

Panpepato

Panpepato ferrarese ricetta originale natalizia - Fidelity CucinaDeve le sue origini grazie all’inizio degli scambi commerciali con l’Oriente nel ‘500, perché le spezie al suo interno provengono proprio dall’Est del mondo. Queste vengono mescolate alla farina e al mosto cotto, è un dolce tradizionale riconosciuto come patrimonio dell’Umbria e dell’Emilia-Romagna. Gli ingredienti necessari per realizzare il panpepato sono: le nocciole, le mandorle, le noci, uvetta, vino rosso, cioccolato fondente, farina, miele e cannella.

 

Frittelle zuccherate

Graffe o ciambelle senza patate come al bar | Ricette Semplici Proprio come quelle che mangi al bar, con lo zucchero sopra e con il buco. Infatti, vengono chiamate spesso “ciambelle”. Vengono preparate con la farina manitoba, latte, uovo, lievito di birra fresco, sale, burro morbido, limone grattugiato, zucchero semolato e olio.

Pangiallo

Passate da Roma a Natale? Provate il PangialloÈ uno dei dolci tipici romani natalizi, e già nell’era della Roma degli Imperatori veniva donato come segno di buon auspicio, perché il suo colore giallo rappresentava il “ritorno del sole” nel giorno del solstizio d’inverno, quindi il giorno più corto dell’anno. Per preparare il pangiallo servono: uva, mandorle, cacao, farina 00, nocciole, noci, pinoli, cioccolato grattugiato, miele, olio, zafferano e acqua.

PIATTI TIPICI

Sono molti i Piatti tipici di Roma, che vengono anche valorizzati in tutta Italia; tra cui:

1) SPAGHETTI ALLA CARBONARA

Spaghetti alla Carbonara: la ricetta originale - Albe

Oggi è uno dei quattro primi di pasta che non potete perdervi se venite a Roma (insieme ad Amatriciana, Cacio e Pepe e Gricia). Tre gli ingredienti fondamentali: le uova, il guanciale e il pepe. Se la fate, occhio a evitare l’effetto frittata: l’uovo non va riscaldato in pentola, ma amalgamato fuori. Quanto al guanciale, i romani lo pretendono ma se non lo trovate potete usare la pancetta (acqua in bocca, però). Infine, il pepe. Va spolverato in abbondanza e forse è proprio a lui che si deve il nome carbonara.

 

 

2) AMATRICIANA

Ricetta Bucatini all'Amatriciana | Roba da Donne

L’amatriciana, inserita nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali laziali, è una specialità della cucina laziale, ma ciò è dovuto al fatto che il suo luogo di origine, la cittadina di Amatrice, passò al Lazio dall’Abruzzo nel 1927, ed è legata alla storia di quest’ultimo nella sua versione iniziale, bianca, chiamata gricia. Secondo alcuni, il nome deriverebbe da gricio.

 

3) CACIO E PEPE

Ricetta pasta cacio e pepe - La ricetta Food'n Rock Il cacio e pepe è un piatto caratteristico del Lazio. Come suggerisce il nome, gli ingredienti sono molto semplici e includono solo pepe nero, formaggio pecorino romano e pasta. Il tipo di pasta tradizionalmente più usato è il tonnarello.

Come altri piatti della cucina laziale, è preparato con ingredienti poveri, facilmente reperibili ed a lunga conservazione (durante la transumanza non era semplice procurarsi cibo). Fonda le radici nella cucina di contadini e pastori dell’agro romano.

4) SUPPLI’

Il supplì romano: storia e ricetta - Peroni snc | Blog

È il re dello street food romano, ma anche un antipasto che troverete in tutte le trattorie tradizionali: il supplì. Una crocchetta di riso al pomodoro con dentro un cuore di mozzarella: anche per questo la cucina romana vuole che sia “al telefono”, cioè con il filo della mozzarella che al primo morso si allunga, cosa che lo fa sembrare appunto la cornetta di un telefono. Il suo nome deriva dalla parola francese surprise,: nella ricetta originale si inserivano anche le rigaglie di pollo, che oggi vengono sostituite da un semplice ragù ma anche da tanti ingredienti, comprese le ricette dei piatti romani tradizionali.

 

 

IL PANTHEON

La storia del Pantheon di Roma

Pantheon - Basilica di Santa Maria ad Martyres - Roma - In età barocca, ai  lati del frontone, furono alzati due campanili corti e aguzzi, progettati  dal Bernini. Il contrasto con l'architetturaSituato nel rione Pigna, nel cuore del centro storico, venne fondato nel 27 a.C. dall’arpinate Marco Vipsiano Agrippa, genero di Augusto, il quale affidò la realizzazione a Lucio Cocceio Aucto per un tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Dopo che gli incendi dell’80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione originale di età augustea, l’imperatore Adriano lo fece ricostruire tra il 120 e il 124 d.C..
Dai resti rinvenuti alla fine del XIX secolo sappiamo che il primo tempio era di pianta rettangolare, costruito in blocchi di travertino rivestiti da lastre di marmo. L’edificio era rivolto verso sud, nel senso opposto rispetto alla ricostruzione adrianea, ma il suo asse centrale coincideva con quello dell’edificio più recente e la larghezza della cella era uguale al diametro interno della rotonda.

L’architettura del Pantheon di Roma

La struttura del Pantheon voluto da Adriano è di forma circolare, unita ad un portico in colonne corinzie che sorreggono un frontone triangolare. Nonostante la sua ricostruzione, fu riportata l’iscrizione originale di dedica dell’edificio che recita: M.AGRIPPA.L.F.COS.TERTIUM.FECIT, «Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta, edificò».

Il pantheon e il buco nel tetto…

La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è ripartitoPerché il Pantheon ha il tetto bucato? il peso della caratteristica cupola in calcestruzzo. La cupola emisferica ospita al suo apice un’apertura circolare detta oculo, che permette l’illuminazione dell’ambiente interno. L’altezza dell’edificio calcolata all’oculo è pari al diametro della rotonda, caratteristica che rispecchia i criteri classici di architettura equilibrata e armoniosa.
A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola intradossata del Pantheon è ancora oggi una delle più grandi di tutto il mondo e, nello specifico, la più grande costruita in calcestruzzo non armato.

Il Pantheon di Roma dal Medioevo a oggi

Pantheon Roma - Informazioni utili per visitare il Pantheon• Booking BESTSuccessivamente l’edificio si salvò dalle distruzioni del primo Medioevo perché già nel 608 l’imperatore bizantino Foca ne aveva fatto dono a papa Bonifacio IV , che lo trasformò nel 609 in chiesa cristiana con il nome di Sancta Maria ad Martyres. L’intitolazione proviene dalle reliquie di anonimi martiri cristiani che vennero portate nei sotterranei del Pantheon. Si trattò del primo caso di un tempio pagano trasposto al culto cristiano. Questo fatto lo rende il solo edificio dell’antica Roma ad essere rimasto praticamente intatto e ininterrottamente in uso per scopi religiosi fin dal momento della sua fondazione.
A partire dal Rinascimento all’interno del Pantheon furono realizzate sepolture, in particolare di artisti illustri. Ancor oggi vi si conservano, fra le altre, le tombe dei pittori Raffaello Sanzio ed Annibale Carracci, dell’architetto Baldassarre Peruzzi e del musicista Arcangelo Corelli. Tra le tombe del Pantheon vanno anche citate quelle reali. È questo, infatti, il luogo in cui sono stati sepolti Vittorio Emanuele II, il figlio Umberto I e la sua consorte, la regina Margherita.

FONTANA DI TREVI

Fontana di trevi, curiosità e leggende

La Fontana di Trevi è la più grande e scenografica fra le più importanti fontane di Roma. Divenuta uno dei simboli indiscussi della città, i milioni di turisti che ogni anno visitano la capitale fissano come tappa obbligatoria la Fontana di Trevi. La fontana costituisce la mostra dell’Acqua Vergine, l’acquedotto che Marco Vipsanio Agrippa condusse a Roma nel 19 a.C per alimentare le terme.

Ci sono varie ipotesi sull’origine del nome della fontana più famosa della Città Eterna. La prima ipotesi è che il nome “Trevi” derivi da “Trebium”, la località di provenienza nei pressi della Tiburtina. La seconda ipotesi è che derivi da “trivio”, vale a dire l’incrocio delle tre vie Collatina, Prenestina e Tiburtina, da cui origina l’acqua. Con la terza ipotesi si fa riferimento a Iuturna, la ninfa invocata durante la siccità e che aveva un tempio chiamato “Trevi”.

La storia della Fontana di Trevi

Nel 1453 fu avviata un’opera di restaurazione dell’acquedotto, compito commissionato da papa Nicolò V seguendo i progetti di Leon Battista Alberti e Bernardo Rossellini. Il nome di Acqua Vergine, secondo la leggenda, è stato dato da Marco Vipsanio Agrippa. Inoltre, gli architetti incaricati realizzarono la fontana impreziosita con gli stemmi del pontefice e del popolo romano. La fontana cominciò a prendere forma con Urbano VIII, il quale decise di sostituirla con una fontana grandiosa e per questo motivo incaricò Gian Lorenzo Bernini. L’architetto presentò tutti progetti costosissimi, difronte ai quali papa Barberini fu costretto ad aumentare le tasse sul vino.
Molti romani, ovviamente, si mostrarono contrari a questi provvedimenti. Di conseguenza, Bernini si dovette accontentare di ciò che aveva già smantellato.
Gian Lorenzo Bernini e Urbano VIII morirono senza che la fontana fosse stata ultimata. Per questa ragione, più di un secolo dopo papa Clemente XII, con l’obiettivo di concludere la fontana monumentale, invitò i migliori artisti del tempo a presentare i loro progetti. Tra i tanti progetti presentati spiccò quello di Nicola Salvi, un romano di ispirazione berniniana.
I lavori furono avviati e si conclusero con Clemente XIII, il quale inaugurò ufficialmente la fontana il 22 maggio 1762. Anche il romano Salvi, morto prematuramente, non riuscì a completarla lui stesso, ma fu ultimata da Giuseppe Pannini. Ad oggi, la Fontana di Trevi ricopre interamente il lato minore di Palazzo Poli per una larghezza di 20 metri e 26 metri di altezza.

Cosa rappresenta la Fontana di Trevi?

Fontana di Trevi a Roma

La Fontana di Trevi è una vera e propria opera monumentale che ogni anno viene contemplata da milioni di turisti.
La parte centrale si sviluppa come un arco di trionfo con una grande nicchia e ai lati colonne corinzie. In alto al centro si trova un’iscrizione “CLEMENS XII PONT MAX”, la quale ricorda che la realizzazione è stata voluta da Clemente XII.

Inoltre, quattro statue del 1735 ornano la grande opera e a partire da sinistra simboleggiano l’Abbondanza dei frutti di Agostino Corsini, la Fertilità dei campi di Bernardo Ludovisi, i Doni dell’autunno di Francesco Queirolo e l’Amenità dei prati di Bartolomeo Pincellotti.

Nella profonda nicchia centrale è collocata la statua di Oceano posizionato sopra una grande conchiglia trainata da due cavalli marini alati, uno rabbioso e l’altro pacifico, guidati da un tritono giovane e da uno adulto per evidenziare le diverse caratteristiche dell’età dell’uomo e della natura.

Infine, le parti laterali della nicchia lasciano spazio alle statue della Salubrità e dell’Abbondanza di Filippo Della Valle, e i rilievi rappresentano la Vergine che mostra la sorgente ai soldati ad opera di Grossi.

Quali sono le tradizioni legate alla Fontana di Trevi?

Le monetine della Fontana di Trevi a Roma non più alla CaritasUna tradizione romantica conosciuta in tutto il mondo è il lancio della monetina a cui nessun turista può sottrarsi. Altrettanto romantica è la tradizione del bicchiere, meno conosciuta rispetto alla prima.
Il lancio della monetina è divenuto ormai un classico. Coloro che visitano Roma devono recarsi alla Fontana di Trevi e lanciare nella vasca centrale una monetina. Questa tradizione deve essere compiuta mettendosi di spalle con la mano destra sulla spalla sinistra e con gli occhi chiusi. Se girandosi velocemente, una volta lanciata la monetina, si riesce a fermare con lo sguardo l’attimo in cui la monetina tocca l’acqua, sicuramente si farà ritorno a Roma.
Invece, l’altra tradizione è quella del bicchiere non più in uso e oggi non tanto conosciuta. Una volta quando i ragazzi dovevano partire per lavoro o per il servizio militare, le rispettive fidanzate li facevano bere l’acqua della fontana da un bicchiere nuovo per poi romperlo loro stesse. Questo atto stava a simboleggiare un patto di eterna fedeltà.
Oggi esiste un’altra versione. I due innamorati dovranno bere insieme dalla “Fontanina degli innamorati” che si trova alla destra del monumento. Questo è un modo per assicurarsi che si rimanga fedeli per sempre.

 

IL COLOSSEO

Colosseo

Perché il Colosseo è crollato per metà? - Focus.it

Il cui nome originale era Anfiteatro Flavio, fu costruito durante l’impero dei Flavi, appunto, ed è il più grande e meglio conservato anfiteatro d’Italia. La sua costruzione ebbe inizio nei primi anni dell’impero di Vespasiano, nella valle compresa tra Palatino, Esquilino, Velia e Celio, che in precedenza aveva costituito il centro della «Domus Aurea», la mastodontica reggia di Nerone, dove c’era un lago artificiale. Il Colosseo, non ancora terminato, fu dedicato da Vespasiano poco prima della sua morte . È probabile che sotto questo imperatore furono creati i sotterranei in muratura dell’arena, altrimenti non si potrebbe comprendere la notizia di «naumachie» date sotto Vespasiano e Domiziano nell’anfiteatro.

I quattro ingressi posti in corrispondenza degli assi principali non avevano numero. Ricostruzione del Colosseo nel plastico del Museo della Civiltà Romana. Attualmente, a guardarlo semicrollato e spoglio, il Colosseo può dare un’impressione di tristezza, ma è un’idea sbagliata dell’aspetto originario. A questo contribuisce la mancanza del piano dell’arena che copre i sotterranei di servizio, assai «squallidi» a vedersi.

File:Colosseo di Roma panoramic.jpg - Wikipedia I sotterranei, probabilmente costruiti da Domiziano, avevano la funzione di ospitare tutti quei servizi che erano indispensabili per il normale svolgimento dei giochi. Il posti del maenianum summum, che era considerato il peggiore, era riservato alle donne, secondo un usanza lanciata da Augusto, che per ragioni morali aveva considerato opportuno porre termine alla promiscuità nei luoghi degli spettacoli. Il Colosseo oggi I gradini superstiti sono un importante documento in quanto tengono ancora incise le iscrizioni che precisano la destinazione dei posti. Come si può notare non sono posti individuali ma destinati ad intere categorie di persone.

Colosseo. L'icona di Roma si mette in mostra - LatitudesL’unica eccezione è costituita proprio dalle prime file della cavea, riservate all’ordine senatorio, che erano costruite interamente in marmo. Dal momento che ogni senatore, distinto nelle categorie ascendenti dei «clarissimi», degli «spectabiles» e degli «illustres», aveva diritto ad un suo posto personale, è ovvio che alla sua morte o al passaggio in una categoria superiore, il posto veniva affidato a qualcun altro e il nome veniva sostituito. Per ordine di Nerone, Plinio il Vecchio affidò ad uno scultore di origine Greca, Zenodoros, l’incarico di costruire una statua bronzea colossale di Nerone stesso, nelle sembianze del dio Sole. La statua, che evidentemente prendeva ispirazione dal «Colosso di Rodi», era però più grande di quest’ultimo, e divenne la statua più grande mai eseguita.

In origine, la statua fu collocata al centro della «Domus Aurea». Sotto Adriano fu trasportata nel luogo che poi occupò definitivamente, vicino all’anfiteatro. È proprio da questa statua che l’anfiteatro Flavio acquisì nell’VIII sec. il nome di Colosseo, in quanto vicino al Colosso di Nerone.

TRADIZIONI ROMANE

Le 5 tradizioni romane antiche tra le meno conosciute

A seconda del punto di vista personale, l’antica Roma era responsabile di dare al mondo moderno una serie di tradizioni, comprese varie idee legali, la democrazia e alcune delle nostre celebrazioni religiose. Tuttavia, ci sono ancora molte antiche tradizioni romane che sono leggermente oscure, per lo più relegate nella pattumiera della storia. Qui ci sono alcuni meno conosciuti:

  1. Damnatio Memoriae

    damnatio memoriae era la rimozione ritualistica e simbolica di una persona dalla storia. Visto come la peggiore punizione immaginabile, peggio dell’esecuzione, il nome del dannato fu graffiato dalle iscrizioni, gli affreschi con la faccia erano dipinti, e qualsiasi statua fu deturpata, come se fosse davvero lui. Normalmente era riservato ai peggiori imperatori della storia romana; Caligola e Nerone sfuggirono a questa punizione avendo amici potenti, anche dopo la morte.

    Si sa che a soli tre imperatori è stata data ufficialmente questa punizione, tra cui Massimiano, il cui amico e co-imperatore Diocleziano si dice sia stato così colpito dal dolore che è morto poco dopo aver sentito la notizia. Ovviamente, nella pratica non ha funzionato come in teoria; sappiamo ancora di tutti quelli di cui è stato oggetto damnatio memoriae.

  2. Triumph

    Nell’antica Roma, un trionfo era un rituale straordinariamente speciale, una parata salvata per un generale vittorioso e il massimo onore che poteva essere conferito a un militare.  Furono stabiliti vari requisiti, incluso un conteggio delle uccisioni, e l’intera cosa doveva essere approvata, oltre che pagata, dal Senato. Quando la Repubblica cadde, tutti i trionfi andarono all’Imperatore, poiché era visto come il comandante in capo e tutti gli onori militari andarono da lui.

    Membri del Senato, musicisti, animali sacrificali e prigionieri camminavano davanti al generale, che aveva una corona d’oro tenuta in testa da uno schiavo. In retroguardia c’erano i suoi commilitoni, che tradizionalmente cantavano canzoni divertendosi al loro comandante; questo è stato creduto per allontanare il malocchio.

  3. Homo SacerUn’altra punizione romana tradizionale, lo status di homo sacer è stato dato a coloro che hanno rotto i giuramenti. Homo sacer si traduce meglio come “uomo che è messo a parte”. I puniti con questo titolo non potevano essere ritualmente sacrificati, ma potevano essere uccisi da chiunque, impunemente. Alcune persone sono state ritenute homo sacer da un gruppo di vigilanti, senza alcuna reale posizione legale.
  4. Poena Cullei

    I Romani avevano leggi per tutto, molte delle quali sono state adottate dalla civiltà occidentale nel loro sistema giudiziario. Tuttavia, la pena capitale era piuttosto diffusa nell’antica Roma, essendo usata per un numero di crimini che avremmo semplicemente imprigionato qualcuno per oggi. Poena cullei era un tipo speciale di pena capitale, una che era riservata a un particolare crimine: parricidio o omicidio di un membro della propria famiglia.

    Una volta condannato, l’assassino avrebbe avuto la faccia coperta con la pelle di un lupo e i sandali sono stati posizionati sui suoi piedi. Ora avrebbe aspettato in prigione finché non fosse stato fatto un sacco per lui. Una volta pronto, un cane, una scimmia, un serpente e un gallo furono messi nel sacco insieme all’assassino e il sacco fu gettato in un fiume o nell’oceano.

  5. peregrini

peregrini erano persone che non erano cittadini di Roma e il concetto di peregrini era vitale per il successo dell’Impero Romano. Il diritto civile, come la proprietà della proprietà, era limitato in molti modi, ma la pena più dura per essere un peregrini era che non erano in grado di sposare un cittadino romano, a meno che circostanze straordinarie lo consentissero. I Romani, tuttavia, permisero peregrini per mantenere i diritti della loro patria. Ad esempio, gli Ateniesi potevano sposare gli Ateniesi ed essere eredi di altri Ateniesi.